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A cura di Manuela Comaschi
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Lo specchio come nemico
“Soltanto magrissima pensavo che avrei potuto avere modo di farmi notare dagli altri. Non ero mai soddisfatta del mio aspetto, vedevo lo specchio come un nemico da combattere, in ogni momento. Avevo concesso al cibo pochissimo spazio durante le mie giornate e mi sembravano troppi anche quei pochi alimenti che mandavo giù, tra rimorso e angoscia. Ero felice quando la bilancia segnava qualcosa in meno e non mi accorgevo di stare scivolando verso un baratro”. (Lucia)
Negli ultimi anni stanno aumentando esageratamente i casi di anoressia, soprattutto nelle nazioni più economicamente avanzate, tanto da essere diventato un vero e proprio “fenomeno sociale”. Quotidianamente i mass-media ci somministrano immagini di modelle inconsistenti, prese come esempio dalle adolescenti. E così avere un corpo sottile diventa una vera e propria esigenza per avere successo nella vita. L’anoressia del resto è il prodotto della odierna società consumistica, nella quale è importante apparire più che essere. Ma nelle nostre famiglie cristiane, la presenza amorevole di Dio deve incoraggiare i genitori nel sostenere questi giovani in difficoltà, per ricondurli ad una visione più matura e legata a valori autentici della vita. Non è necessario un corpo perfetto per essere felici e realizzati.
Sant’Antonio è il mio riferimento
Fin dai tempi dell’adolescenza, sono stato sempre molto devoto a Sant’Antonio, che mi ha aiutato in tanti momenti difficili della mia vita. Ora però è da diverso tempo che soffro di grandi dolori in tutto il corpo, a cui nessun medico ha potuto dare una risposta. Mi sento così stanco, sfiduciato, triste, sto perdendo la fede e non riesco più a pregare come prima. Ora, insieme al dolore fisico, provo anche tanto “dolore spirituale”, che mi fa ancor più male. (Franco)
Certamente nella nostra vita ci sono tanti giorni bui e dolorosi da affrontare, che ci segnano profondamente e ci fanno vacillare. “Gli alti e bassi della vita hanno un primo momento, una scossa che ti muove e ti fa perdere un po’ la fede, ma poi con il tempo la si ritrova”, ci rassicura Papa Francesco in uno dei suoi tanti insegnamenti. Ed è così, a tutti è capitato di barcollare ma come ci dice Gesù nel Vangelo: “Tutto è possibile a quello che ha fede”. Ma non bisogna spaventarsi, anzi, dobbiamo trovare il coraggio di pregare e avere pazienza, perché il Signore si farà vedere nel nostro cuore e ci darà la forza di andare avanti, di risvegliarci dal torpore e affrontare queste piccole o grandi cadute fisiche e spirituali.
Come spiegare la guerra ai bambini?
“Mamma, papà cosa succede nel mondo? Perché ci sono tante guerre?” Sono domande che molti genitori ed insegnanti stanno sentendo con sempre maggior frequenza dai propri figli e alle quali si stenta a dare una risposta esaustiva e che non tocchi la loro serenità. (Sara)
Spiegare la guerra ai bambini è complicato e spesso, pensando di fare bene, ci troviamo a sbagliare, provocando in loro molta più ansia e angoscia. Quello che dobbiamo fare è non rispondere mai in modo nozionistico, ma stimolare le loro riflessioni per incentivare una discussione serena, nella quale le domande trovino una risposta e non siano evitate, perché ciò potrebbe provocare un senso di passività. Anche il modo con cui noi adulti parliamo del tema può essere un valido strumento di apprendimento. E così raccontare le storie di tanti loro coetanei che hanno vissuto o stanno vivendo questo dramma o mettere in risalto l’impegno di tante persone, è un modo per alleviare paure e tensioni e stabilire una sorta di empatia. Inoltre, come famiglia cristiana, dobbiamo condividere con i nostri bambini e ragazzi la preghiera, come un “qualcosa” di molto potente, capace di portare sollievo ai nostri animi pieni di angoscia e a coloro che stanno soffrendo a cause delle ingiustizie e delle sopraffazioni.
Giovani e social
Sempre più spesso i nostri ragazzi sono coinvolti in fatti spiacevoli che riguardano il mondo dei social, spesso causa di esperienze pericolose da cui è difficile uscire. Quali rischi corrono per la loro salute mentale? E come possiamo aiutarli? (Mario)
Episodi legati al bullismo, quindi cyberbullismo, le cosiddette ‘sfide’ (challenges) su piattaforme come Tik Tok, il fatto di avere le proprie immagini usate in modo improprio, rappresentano, negli ultimi anni, un problema serio per i nostri giovani, minandone anche la salute mentale e la normale vita di relazione. Alcuni ragazzi arrivano nfatti, nei casi più estremi, anche ad avere paura di uscire di casa perché derisi online o minacciati. Quello che possiamo fare come genitori, insegnanti, educatori è aiutarli a confrontarsi senza timori, esprimendo i propri dubbi e paure, imparando a chiedere aiuto e a ricercare sempre il dialogo per poter trovare una soluzione. A noi sta imparare ad ascoltare senza giudicare, spaventare, punire ma cercando di comprendere le cause scatenanti questo tipo di reazioni così pericolose, valorizzando la propria vita e quella di coloro che ci sono intorno.
Chi trova un amico trova un tesoro!
In queste poche parole, frutto della saggezza popolare, è celata una grande verità. L’amicizia, infatti, quando è pura ed equilibrata, priva di qualsiasi interesse è un bene dal valore inestimabile, un dono prezioso, eccezionale, che certamente arricchisce la nostra vita. Eppure, specie al giorno d’oggi, c’è chi si ostina a non comprenderne fino in fondo il grande valore. (Andrea)
Fin dall’antichità filosofi, scrittori e poeti hanno dedicato riflessioni bellissime a questo sentimento. Certamente l’amicizia richiede sforzo e impegno perché spesso ci preoccupiamo di cercare chi possa aiutarmi e sostenermi nei momenti di difficoltà ma quando è il prossimo a chiederci aiuto, non siamo sempre pronti. A volte non abbiamo voglia di adoperarci per chi ci è amico e ci chiede un sostegno. L’amicizia richiede molto impegno, deve saper andare oltre al «dare per ottenere», diventando un semplice commercio di sentimenti ed emozioni. La vera amicizia ci fa resistere a qualunque difficoltà, ci dà coraggio e forza per affrontare quello che non va. L’amicizia è compagnia, è allegria, è sostegno reciproco, è “una mano che sostiene la tua trasportandoti più lontano”.
 
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